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Anatomia e fisiologia del maialino nano vietnamita

Il maialino nano vietnamita è un mammifero appartenente all’ordine degli Artiodattili e fa parte della stessa specie di cui fanno parte anche i maiali d’allevamento e i cinghiali: Sus scrofa. Si differenzia principalmente per la taglia inferiore: mentre il tradizionale maiale da allevamento può raggiungere, ad accrescimento completo, 450 Kg di peso, lo standard di razza del maialino vietnamita prevede un peso di gran lunga inferiore.

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I maiali possiedono un senso dell’olfatto molto sviluppato dovuto alla presenza di tante piccole setole che ricoprono il grugno e delle numerose ghiandole odorifere che albergano le narici. Inoltre la particolare struttura del grugno caratterizzata da un disco cartilagineo sostenuto dall’osso prenasale, lo rende in grado di muoversi autonomamente dal resto della testa. Grazie a questi due elementi il maiale riesce a svolgere l’attività di grufolare, cioè di scavare il terreno alla ricerca anche di minuscole quantità di cibo, nonché il suo comportamento innato più caratteristico.

Gli occhi del maiale sono piccoli ma posizionati in modo da consentire una buona visione laterale. La visione notturna al contrario non è permessa perché manca lo strato riflettente del tappeto lucido. Alcuni sostengono che il maiale sia miope perché i suoi muscoli dell’occhio sembrano non essere abbastanza sviluppati da permettere una buona messa a fuoco. Tutti i suidi selvatici e alcuni suini domestici hanno orecchie erette, mentre quelle del maialino nano vietnamita sono pesanti e tendono a piegarsi su se stesse. Non è quindi caratteristica che lo contraddistingue quella di possedere un udito eccezionale.

Il maiale è monogastrico e onnivoro, quindi può mangiare alipot-bellied-pigs-eat_4d77c63381a72677menti di origine sia animale che vegetale. Si dice che possa mangiare di tutto. Questa affermazione è in parte vera perché nel corso della sua evoluzione egli ha saputo adatta
rsi ad ogni tipologia di ambiente ed è quindi diventato un animale molto resistente in grado di ingerire anche diverse quantità di terra durante l’esplorazione nel terreno. Non possiede il centro inibitore della fame perciò è naturalmente predisposto all’indigestione alimentare per la quale potrebbe anche morire.

Il sistema muscolo-scheletrico è molto robusto perché deve essere in grado di supportare dei grossi pesi. Rispetto al volume corporeo però questi animali presentano piedi piccoli e arti corti (circa la metà della lunghezza della spalla) e quindi non sono così infrequenti le zoppie.

La presenza didownload (1) una cute spessa, robusta e praticamente priva di ghiandole sudoripare, impedisce al maialino di sudare e lo rende suscettibile a scottature e colpi di calore. A peggiorar la situazione, nelle stagioni calde e solitamente due volte l’anno,  il maialino compie la muta; la perdita delle setole come strato protettivo rende la cute più sensibile all’effetto dei raggi solari. Per questo motivo sono sensibili anche gli animali con i manti più scuri. Temperature maggiori di 30°C unite a bassi livelli di umidità (ma anche lo stress) possono risultare fatali nel maialino. Questo animale inoltre sembra possedere un cuore piccolo rispetto alla sua mole, che quindi lo predisporrebbe al collasso cardiocircolatorio.

Per quanto riguarda la sfera riproduttiva, la razza Vietnamita (e tutte le razze asiatiche in generale) raggiunge la pubertà precocemente e cioè a circa 2 mesi nel maschio e a 3-4 mesi nella femmina. Mentre nel maschio il calore dura tutto l’anno e si intensifica nelle stagioni estive, nella femmina dura 72 ore e si manifesta ogni 21 giorni. La mancanza di estro in presenza di un addome disteso può essere indice di gravidanza, la cui durata varia da 106-114 giorni e cioè tre mesi, tre settimane, tre giorni.

In vicinanza del parto la scrofa diventa irrequieta e si mette alla rdownloadicerca di un posto tranquillo in cui costruire la tana; in questo momento la produzione di latte aumenta improvvisamente ed è possibile vedere, sulla sua grande pancia a tazza che a questo punto arriva a toccare a terra, una linea netta di demarcazione tra la parete addominale e le ghiandole mammarie. La scrofa ha una prolificità che varia da 4 a 13 suinetti. L’espulsione della placenta è l’ultimo evento del parto e significa quasi sempre che tutti i suini sono stati partoriti. La ritenzione della placenta è una situazione rara nei suini, tranne in caso di ritenzione fetale.

La distocia, o parto difficoltoso, è invece un problema di particolare importanza nel maialino nano vietnamita, primariamente perché in questa razza il canale del parto è relativamente piccolo, ma possono concorrere anche altri fattori come l’obesità, l’inerzia e la torsione uterina, la presenza di feti morti o malformati. Per cui talvolta diventa necessario il taglio cesareo che può essere eseguito con diversi approcci. Indipendentemente dal tipo di approccio chirurgico, e in qualsiasi caso, la sopravvivenza dei suinetti dipende dalle cure post-partum.

Entro le 24 h, i suinetti appena nati, che sono già in grado di camminare, vedere e udire, devono assumere la giusta quantità di colostro, ovvero di anticorpi materni che, insieme a quelli trasferiti dalla placenta in gravidanza, lo proteggano contro le malattie nei primi mesi di vita, cioè quando ancoImmagine2ra non sono immunocompetenti.

Considerando che più piccolo è il soggetto e più grave è l’impatto ambientale, il controllo delle temperature risulta essere di fondamentale importanza nei primi giorni di vita : in modo particolare bisogna garantire ai suinetti delle temperature comprese tra i 26 e i 32°C almeno fino a 10 giorni dopo la nascita, cioè quando non sono ancora in grado di produrre calore. A tale scopo si possono utilizzare delle lampade o dei tappetini riscaldanti. In questo periodo è saggio controllare frequentemente i nuovi nati perché la madre, coricandosi, potrebbe schiacciarli e ucciderli.

L’accrescimento viene raggiunto ai 2-3 anni d’età, a volte anche fino a 4-5 anni. Vi sono invece scarsi dati sulla longevità poiché il maialino nano viene allevato come animale da affezione da un tempo relativamente breve. Si ritiene che sia di 12-15 anni, ma vi sono soggetti vissuti fino a 18-19 anni.

Bibliografia e Sitografia:

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Storer P. Pot Bellies and other Miniature Pigs: everything about purchase, care, nutrition, breeding and training. Ed. Barron’s Educational Series 1992.

http://www.sivae.it/area-riservata/schede/maialino-nano-vietnamita/

http://www.merckvetmanual.com/mvm/index.html

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